Qualche settimana fa abbiamo raccontato lo scandalo che ha coinvolto padre Antony del Castillo, sacerdote dell’Istituto del Verbo Incarnato (IVE), che ha avuto rapporti con una giovane di appena 18 anni nell’ambito di un oratorio estivo organizzato dai Servi del Signore e della Vergine di Matará (SSVM) a Jonzac.
In quel momento, l’Istituto reagì trasferendo urgentemente il sacerdote in Perù, in quella che sembrava essere una misura disciplinare e preventiva. Tuttavia, la realtà mostra un altro lato.
Un video su Instagram dal Perù
Lo stesso Antony del Castillo ha recentemente pubblicato sul suo account Instagram un video registrato dal Perù, mostrandosi rilassato, parlando in francese, senza alludere minimamente allo scandalo che lo ha motivato all’evacuazione dalla Francia. La pubblicazione ha suscitato indignazione tra coloro che conoscono il caso, in quanto dimostra che non esiste una vera sanzione o riconoscimento della gravità dei fatti.
La solita strategia
Questo episodio rivela ancora una volta la solita strategia dell’IVE: quando scoppia uno scandalo, il sacerdote viene rapidamente trasferito in un altro paese, lontano dalla scena degli eventi e dalla copertura mediatica locale. Non si parla di indagini, sanzioni canoniche o accompagnamento della vittima.
Il silenzio della diocesi
La diocesi di La Rochelle, dove si è verificato lo scandalo, non ha rilasciato una dichiarazione pubblica fino ad oggi chiarendo quali misure concrete ha preso di fronte a questo caso. Il silenzio istituzionale lascia nell’ombra sia la vittima che la comunità cattolica che ha il diritto di conoscere la verità. Per finire, è ancora elencato come parroco sul sito web della diocesi.
Un cinismo scandaloso
Che il prete appaia sui social network come se nulla fosse accaduto è scandalosamente cinico. L’immagine della normalità contrasta con il profondo dolore che stanno attraversando la giovane donna e la sua famiglia, che si sentono traditi da una congregazione di cui si erano fidati.
Richiesta di trasparenza
La Chiesa non può continuare a tollerare queste manipolazioni. Casi come quello di Antony del Castillo devono essere indagati a fondo e comunicati con trasparenza. Non basta nascondere il prete in un altro continente o permettergli di continuare con una vita pubblica senza conseguenze.
Chiediamo che la Santa Sede e la diocesi di La Rochelle diano spiegazioni chiare e agiscano con responsabilità pastorale di fronte a questo caso.
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